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La tela fu realizzata per l’altare dell’oratorio della Presentazione della Vergine, dove rimase fino al 1821, quando il conte Cesare Bianchetti l’acquistò per l’Accademia di Belle Arti. Nell’opera Sirani, il più fedele collaboratore di Guido Reni, mostra la piena adesione alla poetica reniana, evidente in particolare nella nobiltà dell’invenzione, nella gamma cromatica lieve e nell’esecuzione attenta e sorvegliata.