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Identificabile con un dipinto ad analogo soggetto che il Malvasia ricordava nella chiesa di Santa Maria Maddalena, è opera assai vicina all'attività del Bagnacavallo, con cui Pupini collaborò a lungo; a lui lo accomunano il tocco rapido e un'interpretazione di Raffaello in chiave cromatica e naturalizzata.
È palese il richiamo al concerto angelico della Santa Cecilia.