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- Categoria: Sala 21: Niccolò dell'Abate
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La narrazione si conclude con questo affresco frammentario il cui contenuto è tratto dal canto X dell'Orlando Furioso.
Nella parte mancante doveva essere rappresentata la fuga della maga Alcina dopo che la battaglia navale tra la sua flotta e quella di Logistilla si era risolta per lei in una sconfitta.
L'abilità narrativa e grafica di Niccolò emerge nell'attenzione ai particolari della battaglia ed nella rappresentazione della fortezza sullo sfondo.
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L'episodio è tratto dal canto VII dell'Orlando Furioso.
Quì Ruggero, in viaggio verso il castello di Logistilla, accompagnato da due giovani a cavallo di liocorni, viene ricevuto dalla maga Alcina sulla porta del suo palazzo.
Sullo sfondo è rappresentato il duello tra Ruggero e la gigantessa Erifilla posta a guardia di un ponte.
L'affresco manca di tutta la parte del basamento e dei motivi decorativi che lo legavano al soffitto.
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Immagini di una elegante favola cavalleresca, che si spiega sulle pareti come su frontespizi di libro, distaccandosi dalla più tradizionale soluzione decorativa bolognese a fregio continuo.
"Grazia" parmense (Parmigianino) ed echi delle anatomie michelangiolesche sono calati in un mondo formale equamente ripartito fra il polo fantastico e quello naturalizzante (Dosso e Correggio ne sono le principali matrici) con la fondamentale impronta del più nobile classicismo raffaellesco emiliano (Girolamo da Carpi, Girolamo da Treviso).
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Continua in questo affresco, uno dei meno compromessi del ciclo, la storia di Ruggero che dopo aver ceduto alle grazie ingannatrici di Alcina riesce a sfuggire alla maga, richiamato alla realtà dal potere dell'anello di Bradamante ricevuto dalla maga buona Melissa.
La composizione è incentrata sulla figura dinamica di Ruggero, mentre lo sfondo si apre su uno straordinario paesaggio di ispirazione veneto-ferrarese.